
Italia, paese di Santi, Navigatori e Designer. Continua il nostro viaggio alla scoperta delle piccole realtà imprenditoriali nel mondo della creatività. Oggi abbiamo intervistato Matteo e Marco di Santa Desing Studio di Roma.
Come inizia il percorso del vostro studio?
Ci siamo conosciuti all’Università dove, facendo qualche esame insieme, abbiamo verificato la compatibilità di carattere e di visione progettuale.
I vostri oggetti hanno una chiara connotazione ludica, pur rispondendo ad un determinato tipo di bisogno. Sto pensando a Wassily, il portafrutta elastico o Houdini. Trovate che la nuova tendenza del design sia la concretezza oppure che si punti sempre all’effetto WOW?
Di tendenze al mondo ce ne sono tantissime e contemporaneamente. Noi crediamo che gli oggetti debbano stupire, emozionare e fare compagnia come diceva il Maestro, ma senza concretezza difficilmente avranno un grande successo.
Quale oggetto, tra quelli che avete prodotto, amate particolarmente?
È difficile a dirsi, vogliamo bene a tutti i nostri “figli”, ad ognuno di loro è legata una storia, delle facce, delle persone, lunghi viaggi sull’autostrada del sole, autogrill. Sono come dei tatuaggi che ritraggono momenti particolari della nostra vita.
Quali consigli dareste a un giovane designer?
Considerando che anche noi siamo giovani designer, abbiamo 30 e 29 anni, non ci sembra giusto metterci su alcun pulpito. L’unico consiglio che possiamo dare ai nostri colleghi è di avere il più possibile un atteggiamento professionale: sono tutti gli artisti ed i progettisti improvvisati che levano dignità e danneggiano la nostra professione. È solo con la professionalità che si riesce a differenziarsi dal marasma. Questo e mangiare più verdura.
L’ambiente di lavoro è importante. Cosa c’è sulla vostra scrivania?
Disordine. In questo momento: porta penne, scanner, un pc portatile, lo schermo di un pc fisso, scotch di carta, Tolomeo, calibro, post-it, un pacchetto di sigarette, 2 accendini, presa iphone, tanti fogli, un pacchetto di gomme finito, un paio di modelli di studio.
Ok, ritorniamo seri. Una domanda che ormai è un grande classico: secondo voi, il design è più forma o contenuto?
Questa è una domanda antica alla quale nessuno è ancora riuscito a dare una risposta univoca. La verità è che le percentuali tra forma e contenuto cambiano di volta in volta in base alle necessità dell’azienda per la quale lavoriamo, del tipo di prodotto e del target che si vuole raggiungere.
Avete realizzato molti oggetti utili, come Tulip, il cono di ultima generazione, oppure Eddy, il guanto per il giardinaggio. Secondo voi, a quali bisogni dovrebbe rispondere il design?
Per noi design è innovare. L’innovazione estetica e funzionale è un tema ricorrente nel nostro lavoro. Cerchiamo di offrire oggetti che migliorino la vita di tutti i giorni, semplificando un gesto o trasformandolo in un gioco perché anche con un sorriso può migliorare la vita.
Qual è l’oggetto di design che per voi rasenta la perfezione?
La mozzarella di bufala.
Siamo d’accordo. Giusto equilibrio di forma e sostanza. Su cosa state lavorando ora?
Siamo presi da un paio di nuove collezioni. Ci piacciono davvero molto ma per saperne di più dovrete aspettare un paio di mesi. Verranno infatti presentate ad aprile durante il Salone del Mobile, che per chi fa il nostro mestiere corrisponde più o meno a Capodanno!
Potete seguirli qui:
www.santadesignstudio.com e www.scaleno.com